Il parquet, la perizia e una lunga storia ricca di sorprese.

La perizia stragiudiziaria è un momento di forte impatto emotivo per il tecnico incaricato a gestire tale evento.

Il parquet rovinato dal clima artificiale troppo secco - perizia a instabul di romiti legno

Spesso decisivo per l’esito del contenzioso – in un esacerbato contraddittorio tecnico (esasperato dalle ragioni della controparte nel quadro peritale, magari esposte in modo da non rendere
giustizia alla controparte).

L’impatto si acuisce ulteriormente se il diverbio avviene con due avversari di un paese musulmano.

Che, “giocando in casa”, ritengono di poter sfruttare un certo vantaggio territoriale e psicologico.

Questa volta nessuna contrapposizione di natura religiosa.

Ma una velata arroganza intellettuale si è manifestata quando, anziché confrontarsi su rilievi oggettivi riscontrati nel manufatto, è stato avviato un dialogo autoreferenziale e semantico.

Il manufatto, il perchè del contenzioso e una velata arroganza in tema parquet.

non eminentemente tecnico, proprio in considerazione del diverso approccio culturale sul quale si intendono impostare gli schemi di giudizio.

Il parquet rovinato dal clima artificiale troppo secco - perizia a instabul di romiti legno


Questo è stato in sintesi il motivo del forte accanimento dialettico (sostenuto faticosamente in lingua mista turco-inglese) contro il team dei tecnici turchi.

Ai quali, mi sono (ahimé!) trovato contrapposto per l’insolita sessione peritale.

Che si è protratta per oltre 5 ore in 2 distinti complessi residenziali.

Di grande sfarzo e lusso, residenze di facoltosi proprietari con abbondanza di locali, impianti, arredi, personale e, come vedremo, gran comfort microclimatico.

Il confronto arduo sul parquet

Il pavimento in parquet è stato costruito con prodotti prefiniti due strati di una nota marca italiana già
posati nell’estate del 2005.


Si trattava di ottimi pavimenti, peraltro correttamente installati dalle maestranze locali, realizzati nelle tre specie legnose Rovere, Wengè e Acero.


A distanza di oltre 6 mesi – e con il trascorrere della stagione invernale – si sono sviluppate
crepature diffuse, soprattutto sul Wengè e in misura minima sul Rovere.

Mentre sorprendentemente (ma non per caso), l’Acero era rimasto praticamente intatto.


Queste ultime tavole presentava￾no una riduzione della larghezza con formazione di una fuga perimetrale alle tavole pressoché omogenea, ma nessuna crepatura o imbarcamento.


Il comportamento variava quindi secondo la specie legnosa e questo autorizzava le proprietà a
supporre un difetto occulto nei prodotti.

Che, comunque, erano accomunati dallo stesso marchio di fabbrica e sviluppavano le difettosità contemporaneamente, cioè nel culmine della stagione invernale.

Restava da capire esattamente cosa era successo.

Il parquet rovinato dal clima artificiale troppo secco - perizia a instabul di romiti legno

Parola al tecnologo turco del legno

Un tecnologo del legno turco, convocato per il primo consulto, aveva espresso un parere
sommario e salomonico:

“il materiale era difettoso all’origine: sicuramente era interessato da un difetto di controllo dell’umidità nella produzione”.


Non era stata data nessuna motivazione per l’attribuzione della responsabilità al produttore.


Prevedendo che la società italiana si sarebbe rassegnata, senza verificare la natura delle alterazioni
manifestatesi nel tempo.

E senza valutare se il processo di relazione causale fosse esogeno al prodotto.

Vero altresì che non si erano verificati fenomeni di risalita d’umidità o dispersione accidentale d’acqua, ovvero, apparentemente, eventi dovuti all’impropria conduzione della sfarzosa unità immobiliare.

Dotata, oltre che di una piscina in-door, anche di un’esclusiva movie-room da 24 posti.


Senza per questo rassegnarsi alle gratuite spiegazioni della controparte, fu richiesta e ottenuta la disponibilità alla perizia contrattuale nel sito.

Lo Studio Romiti Legno fu nominato fiduciario per conto della società italiana di produzione del pavimento.

Romiti Legno in prima linea per capire i problemi del parquet

Istanbul era torrida e convulsa nei sabati d’estate, con un traffico che scoraggiava il suo attraversamento in auto.


Ero all’interno della monovolume durante il trasferimento dall’albergo, in compagnia di un tecnico, l’amministratore della società distributrice e l’interprete italo-turco.

Conversavamo piacevolmente sulla buona qualità dei prodotti italiani per rivestimento, apprezzati ovunque.

E sulla loro crescente diffusione commerciale tra i rivenditori esteri, soprattutto se in un grande cantiere
edile qual è oggi Istanbul.

All’arrivo nella prima villa, attendiamo nel disimpegno d’ingresso, dove la cameriera consegna
buste copriscarpe per proteggere il pavimento dalla carica batterica delle suole.

L’episodio degno dell’ingresso di una camera sterile di un ospedale – è decisamente carico di presagi.

Poiché anticipa le attese e le pretese dei ricchi clienti, utenti finali del manufatto.


Insieme ai miei accompagnatori ho diligentemente indossato le buste, pur osservando che la richiesta era sproporzionata e velatamente offensiva.

Poiché presupponeva tout-court la sporcizia delle suole del gruppo di tecnici ospiti coatti nella villa!


Nel resede, sul retro in vista del mare, si concludevano intanto le opere di costruzione del deck sulla piscina.

Il complesso era decisamente un ricco cantiere in ultimazione che, non si poteva negare, metteva soggezione per il prestigioso contesto arredativo e ambientale.

Un contesto decisamente importante per un manufatto parquet di rilevanza

I difetti lamentati erano emersi in una porzione prospiciente alla parete Sud della camera patronale, che presentava fessure e deformazioni dello strato nobile di Rovere con deformazione concava.

Oltre a un generico ritiro delle dimensioni delle tavole apprezzabile esclusivamente nel periodo invernale e nell’ampio salone aggiorno, dotato di grandi vetrate dalle quali appariva lo spettacolare panorama
marittimo.


Il cameriere che ci accompagnava nella visita dei locali ci riferì che per mantenere un comfort
costante tutto l’anno la temperatura interna, anche in inverno, non era mai inferiore ai 26°C!

Non solo, l’ampio soggiorno era anche provvisto di un pavimento riscaldato che, come vedremo, era stato decisivo per il suo uso decisamente improprio e dannoso.

Quando aria e umidità vengono gestite male (molto male!)

Non solo per le tavole, ma anche per il sistema vascolare degli arti inferiori degli occupanti della bella sala: a maggiori temperature ambientali corrispondono maggiori temperature d’esercizio dell’impianto radiante.

Il commento tradotto fu confermato quando ripetei la domanda in inglese per la mia personale convinzione.


La risposta arrivò con tono disincantato e decisamente sincero: “Yes, sir! Twenty six degrees…in
winter time the temperature is never less that twenty six!”

(Certo signore! Ventisei gradi… in inverno la temperatura non scende mai sotto a ventisei gradi!).


Ma non solo, innocentemente e in piena confidenza e il cameriere fece notare anche un’altra cosa che avrebbe influito sui difetti addutti al parquet e al legno in generale.

Che il sistema di aerazione primaria (dotato di controllo automatico dell’aria), permetteva di controllare come l’umidità relativa non scendesse mai sotto il valore del 35%!

Questo significava che l’umidità oscillava tra il 35 e 40%, un clima decisamente anomalo che aveva
causato lo sviluppo delle crepature.

Troppa aria secca: per forza che il parquet ha crepature!

Ecco quindi l’esatta relazione causale: l’ambiente era gestito in condizioni di persistente aria
secca.

Anche indotta dalla temperatura media sistematicamente alta rispetto a quella prevedibile e suggerita dallo stato dell’arte (nonché dalla scheda tecnica sul prodotto).

La quale raccomanda il mantenimento dell’umidità relativa dell’aria intorno a 50% e temperature di 20°C.

Questo vale sempre e ovunque nel mondo, poiché si tratta di un fattore irrinunciabile per la stabilità intrinseca del prodotto di legno, del parquet in questo caso.

Qualunque manufatto in legno esso sia.

È necessario infatti sottolineare l’universalità della regola.

Se intendono adottare prodotti europei, il progettista e il conduttore del manufatto devono rispettare le normali condizioni microclimatiche suggerite dal tipo di prodotto.

Rinunciando all’adozione e al mantenimento di un comfort ambientale improprio per il legno, che tra l’altro può rivelarsi dannoso per la secchezza che induce alle mucose respiratorie degli occupanti.

Dannoso per il legno, per il parquet, per la salute…

Il fenomeno della diffuse crepature era particolarmente esaltato sul Wengè poiché la sua struttura è caratterizzata da una tessitura grossolana.

Diversamente dall’Acero, che presenta caratteristiche opposte degli elementi cellulari.

Il Rovere è caratterizzato da una grandezza intermedia della tessitura e quindi mostrava una
minore frequenza e grandezza delle crepe.

La parte della sala maggiormente interessata dal processo di ritiro è certamente quella del secondo
fabbricato.

Provvisto di una grande vetrata esposta a mezzogiorno soggetta a un forte carico energetico dovuto all’irraggiamento solare, con una persistente riduzione del contenuto d’umidità dell’aria all’interno dei vani.

Infatti il vetrocamera è ben funzionante in una direzione (quella di contenimento del calore interno al fabbricato).

Ma non nella direzione inversa di controllo e impedimento dell’ingresso della radiazione infrarossa.

Influendo così in modo decisivo sull’effetto dell’irraggiamento solare e causando la persistenza della
maggiore temperatura interna.

Così come il mantenimento di un microclima spontaneamente secco – incontrollato anche nella rigida
stagione invernale – e…

Purtroppo dannoso per il bellissimo pavimento di legno, ormai rovinato irrimediabilmente.

Articolo di Alessandro Romiti – Studio Romiti Legno – Perito del Legno

www.romitilegno.it

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